Nicola Legrottaglie entra in anticipo, come faceva una volta in campo, e anziché attendere il certo e inevitabile esonero ha comunicato le sue dimissioni da allenatore dell’Akragas. Una svolta divenuta obbligata soprattutto dopo l’1 a 4 interno contro il Matera (e settima sconfitta consecutiva in casa e 3 punti in 12 giornate) e dopo la durissima contestazione dei tifosi che hanno chiesto senza mezzi termini la sua testa alla società.
"E' con sommo rincrescimento che vi comunico la mia decisione di lasciare la guida tecnica dell'Akragas – ha detto Nicola Legrottaglie -. Prendo questa decisione con molta sofferenza contro la volonta di una parte della società, ma con la consapevolezza di chi conosce le logiche del calcio e le esigenze di equilibrio di ogni umana impresa. Un "regno diviso non può durare". Spero che in questo modo, la Società e l'ambiente sportivo ritrovino lo spirito ed il morale necessari al rilancio da tutti auspicato. Ringrazio la Società per la fiducia che mi ha concesso, i tifosi bianco-celeste che non hanno fatto mancare il loro sostegno all'Esseneto, la città di Agrigento che mi ha accolto con la mia famiglia, tutto lo staff per la vicinanza, ma sopratutto ringrazio i miei ragazzi, i miei uomini. A tutti voi il mio affettuoso saluto e l'augurio di un futuro ricco di successi".
Un comunicato che insomma mette il dito nella piaga dell’Akragas di quest’anno che è quella della divisione societaria con il proprietario della maggioranza delle quote Marcello Giavarini e l’ad Peppino Tirri da una parte e tutti gli altri soci dall’altra parte. In mezzo il presidente Silvio Alessi legato ai vecchi soci per la cavalcata vincente che dall’Eccellenza ha portato l’Akragas in Lega Pro e legato anche al nuovo patron per una serie di affari in Bulgaria.
Giavarini e Tirri infatti non erano d’accordo con l’esonero di Legrottaglie (che fa parte della scuderia del figlio di Tirri, anche lui procuratore). E non lo sono mai stati nonostanti i risultati consigliassero da almeno due mesi il cambio alla guida tecnica. Ora Giavarini e Tirri, di fronte al disastro e al rischio concreto del ritorno tra i dilettanti, stanno facendo un passo indietro. La gestione del mercato è stata affidata di fatto a Dario Scozzari, agrigentino, procuratore ed esperto di calcio a questi livelli, mentre si sta cercando subito il successore di Legrottaglie. I nomi puiù papabili sono Pino Rigoli, allenatore amatissimo dalla piazza e di fatto l’unico in grado di ricompattare l’ambiente biancazzurro o Giovannji Tedesco, l’ex Palermo che allena nella serie A maltese. Ci sarebbe anche l’ipotesi di Maurizio Pellegrino, allenatore delle Giovanili del Catania.