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La protesta dei lavoratori Eni e dell'indotto A Gela presidio davanti l'Agenzia delle Entrate

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LA VERTENZA

A Priolo rivolta contro la cessione di Versalis agli americani

I siti Eni in Sicilia sono diventati una polveriera. A Gela, la protesta degli operai dell'indotto giunta al 21 giorno di lotta, si è estesa anche agli uffici pubblici. Stamani un gruppo di metalmeccanici ha inscenato un sit-in davanti all'agenzia delle entrate, in via Butera. Su uno striscione le rivendicazioni delle maestranze e l'appello al presidente del consiglio, Renzi: "1500 lavoratori Indotto Eni di Gela sono a casa, Matteo aiutaci; lavoro adesso".

Fermi da tre anni, i dipendenti delle imprese appaltatrici chiedono all'Eni il rispetto degli accordi sottoscritti e l'avvio dei cantieri per la riconversione "green" della raffineria, passando dal petrolio alla produzione di bio-carburanti. Tanti incontri di verifica dell'intesa e propedeutici alla firma di una accordo di programma hanno finora prodotto solo una proroga della cassa integrazione per i primi tre mesi di quest'anno. E intanto continuano i presidi alle vie di accesso al petrolchimico, alla direzione Enimed e nei centri di raccolta del petrolio estratto a Gela che viene portato via dalle navi in altri stabilimenti, dato che la raffineria gelese è chiusa da due anni.

Proteste anche a Priolo dove nella sala mensa del polo petrolchimico di Priolo Gargallo, c’è stata l'assemblea dei lavoratori dell'Eni indetta da Cgil, Cisl e Uil nell'ambito della vertenza Versalis, ovvero la cessione del 70% di Versalis da parte di Eni ad un fondo di investimento americano, Sk Capital. All'incontro hanno partecipato l'assessore regionale Bruno Marziano, parlamentari nazionali e regionali, i sindaci del territorio e rappresentanti di quasi tutti i comuni della provincia. Il segretario provinciale della Cgil, Paolo Zappulla, ha sintetizzato le proposte che in parte sono state accolte dalle Istituzioni: un tavolo regionale prima della manifestazione del 19 a Roma, un tavolo di governo nazionale sul polo industriale di Priolo, una mobilitazione del territorio.

"Abbiamo chiesto di costruire un tavolo regionale in modo che il governo regionale sia incisivo e partecipe della nostra vertenza - ha detto Zappulla -. È necessario considerare Priolo una vertenza dentro la vertenza nazionale della chimica perché a Priolo Eni non ha rispettato gli impegni presi in merito ad investimenti produttivi, bonifiche e risanamento. Parallelamente al confronto chiediamo un tavolo con il Governo nazionale. Abbiamo chiesto di sostenere la vertenza con gli scioperi: previsto il 19 a Roma con tutti i lavoratori e con la mobilitazione del territorio". L'assessore Marziano si è impegnato a portare la vertenza al governo regionale per condividere un percorso unitario.

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autore: 
Laura Mendola

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